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61. Angeli custodi digitali: l’evoluzione dell’AI

Per anni abbiamo immaginato l’intelligenza artificiale come un copilota: presente, visibile, pronto a ricevere istruzioni, ma sempre bisognoso della nostra attenzione costante.

Poi è arrivata l’era degli agenti autonomi, capaci di svolgere compiti in autonomia e riconsegnarli a missione compiuta.

Oggi, un nuovo paradigma si affaccia: quello degli Angeli Custodi Digitali.

Una presenza invisibile, discreta, capace di osservare i nostri processi di lavoro, anticipare i nostri bisogni e suggerire miglioramenti senza interrompere il flusso delle nostre attività.

In questo episodio di Scenari, Alberto Mattiello ci guida alla scoperta di questa nuova metafora — e delle sue implicazioni per le imprese, il customer success e la progettazione futura dei prodotti tecnologici.

Tra i protagonisti che hanno costruito i primi paradigmi:

Microsoft Copilot, che ha ridefinito il concetto di assistente AI visibile e proattivo all’interno delle suite aziendali.

• L’evoluzione dei modelli di agenti autonomi di realtà come OpenAI, che trasformano i task in processi end-to-end senza supervisione continua.

• L’adozione crescente delle pratiche di customer success potenziato dall’AI che molte aziende tecnologiche stanno oggi integrando per migliorare l’engagement dei propri utenti.

Ma l’AI Angel propone una sfida ancora più ambiziosa:

In un mondo dove i software fanno mille cose più di quanto un utente medio riesca a scoprire, questa nuova intelligenza discreta potrebbe essere la chiave per liberare il vero valore nascosto nelle tecnologie che già utilizziamo.

“Se il copilota ti affianca, l’angelo custode ti osserva e ti protegge — senza disturbare.”